Quasi 20 milioni di italiani seguono la Serie B, con una cifra stabile rispetto al 2023. Tuttavia, i veri appassionati, che sono 2,34 milioni, sono diminuiti del 3%.
Secondo la ricerca Sponsor Value di StageUp e Ipsos, sono esattamente 19.888.000 le persone interessate alla Serie B nella stagione 2023/2024. Questo numero è rimasto praticamente invariato rispetto all’anno scorso (-0,8%, rispetto ai 20.048.000 del 2023) ma mostra una crescita significativa rispetto alle stagioni pandemiche, con un aumento del 20% rispetto al 2020/2021 e del 10% rispetto al 2021/2022.
Tra gli interessati, il 60% segue il campionato in modo saltuario (circa 11,9 milioni di persone), mentre solo il 12% lo segue regolarmente, rientrando così nella categoria degli appassionati. Questi ultimi, però, sono diminuiti del 3% rispetto alla stagione precedente.
Il profilo degli interessati alla Serie B non si discosta molto dalla media italiana, con una maggiore presenza di uomini (60%) e una concentrazione al Sud (43%). Gli appassionati tendono ad avere un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (29% del totale), un livello di istruzione più alto (26% sono laureati) e un reddito elevato (14%).
Per quanto riguarda i canali seguiti, il 25% degli interessati si informa attraverso news e trasmissioni dedicate, il 18% guarda le dirette su Sky o legge giornali online e offline, il 16% segue le dirette su Dazn, mentre radio e social media raccolgono ciascuno il 15%. Solo il 7% degli interessati assiste alle partite direttamente allo stadio.
Sponsor Value, sviluppata da StageUp in collaborazione con Ipsos, è una ricerca che dal 2000 monitora l’audience e l’impatto mediatico di eventi sportivi, culturali e di spettacolo in Italia, inclusi i principali campionati di calcio, basket, volley, F1 e MotoGP.
Giovanni Palazzi, Presidente di StageUp, ha sottolineato che la Serie B si conferma tra i cinque principali eventi sportivi in Italia per seguito. Tuttavia, ha evidenziato la necessità di rafforzare le strategie di marketing per aumentare il numero di appassionati e, di conseguenza, i consumi mediatici legati all’evento, garantendo così una maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale a lungo termine.