L’Intelligenza Artificiale è già parte integrante della nostra quotidianità, ma gran parte delle persone non ne è consapevole. È quanto emerge da una recente indagine condotta da Equinix, azienda leader nelle infrastrutture digitali globali, che ha coinvolto oltre 6.000 persone in sei Paesi europei.
L’IA è nei nostri smartphone, nei dispositivi per la salute, nei suggerimenti di contenuti online e perfino nelle strategie sanitarie e previdenziali. Tuttavia, solo un europeo su tre (33%) riconosce di utilizzare applicazioni o servizi basati sull’intelligenza artificiale ogni giorno. Ancora più sorprendente, quasi il 20% dichiara di non utilizzarla affatto.
Un gap di consapevolezza che frena l’adozione
Secondo i dati raccolti, il 56% degli intervistati si dichiara sicuro di comprendere come funziona l’IA, ma questa percezione non si traduce in una reale consapevolezza d’uso. Il risultato è un divario informativo che rischia di limitare il potenziale trasformativo della tecnologia.
Bruce Owen, Presidente EMEA di Equinix, sottolinea un punto chiave:
“L’IA è già nelle nostre tasche, al nostro polso e nelle nostre caselle di posta, ma la maggior parte delle persone ancora non se ne rende conto. Se vogliamo sbloccare il suo potenziale, dobbiamo prima educare”.
Fiducia nell’IA: i dati sono positivi, ma variano per età e genere
Lo studio rileva che il 77% dei consumatori europei non è preoccupato dal crescente ruolo dell’IA, anzi, oltre la metà si dice fiduciosa. Questo dato supera nettamente i livelli di fiducia iniziali registrati per innovazioni come internet o i cellulari, segnalando un’accelerazione nella curva di accettazione dell’IA.
Tuttavia, la fiducia varia in base a età e genere:
- Il 72% degli under 35 si dice fiducioso verso l’IA, contro solo il 41% degli over 55.
- Tra gli uomini, la fiducia sale al 62%, mentre tra le donne si ferma al 50%.
L’IA è invisibile… ma fondamentale
Molti dei progressi più rivoluzionari dell’intelligenza artificiale sono oggi “invisibili” agli occhi del grande pubblico, ma già operativi:
- Progettazione di nuove molecole farmaceutiche in tempi record
- Termostati smart che apprendono le routine domestiche
- Sistemi che ottimizzano la rete elettrica per risparmiare energia
- Tecnologie che migliorano qualità e sostenibilità della filiera alimentare
Tutto ciò è reso possibile da infrastrutture tecnologiche solide, sottolinea Equinix, che con i suoi servizi collega sistemi e persone in tutto il mondo.
“La connessione da sola non basta. La fiducia senza conoscenza rischia di rallentare l’adozione dell’IA. È il momento di investire seriamente in educazione e sviluppo infrastrutturale”, aggiunge Owen.
Educazione, trasparenza e comunicazione: le nuove sfide della AI economy
Come ogni innovazione radicale, anche l’IA ha bisogno di un ecosistema favorevole fatto di fiducia, regolazione e comunicazione chiara. È qui che entra in gioco la comunicazione strategica: informare, spiegare e rendere comprensibile una tecnologia così pervasiva è ormai una responsabilità condivisa tra aziende, media, scuole e istituzioni.
Emanuela Grandi, Managing Director di Equinix Italia, conclude:
“Sebbene i benefici dell’IA siano già evidenti, è fondamentale che ogni nuova tecnologia sia accompagnata da infrastrutture affidabili e soprattutto da una comunicazione trasparente. Solo così possiamo garantire un’adozione sostenibile e inclusiva, capace di creare valore per tutta la società.”
Una nuova era di innovazione, ma serve chiarezza
La ricerca Equinix ci restituisce una fotografia interessante e piena di contrasti: da un lato, ottimismo e fiducia crescenti verso l’intelligenza artificiale; dall’altro, una diffusa inconsapevolezza del suo impatto quotidiano.
La sfida per i prossimi anni sarà colmare questo divario con cultura, trasparenza e progetti concreti, portando l’IA da “tecnologia invisibile” a strumento compreso, utilizzato e, soprattutto, guidato dalle persone.